Se il marchio è “semplicemente” l’aspetto visivo di un brand, il branding, invece, rappresenta un percorso più complesso, è la capacità di “trasformare il marchio in una marca” (Grizzanti, 2011) definendone i valori intrinsechi, il posizionamento sul mercato, il carattere e il tono di voce del brand, l’approccio sul mercato.
Ma anche i brand, e soprattutto i marchi, talvolta sentono il peso degli anni e risentono dei cambiamenti stilistici che affronta la società nel suo insieme: il design, lo stile, le forme che piacevano negli anni ’70, per fare un esempio, sono molto diverse dalle linee e all’estetica degli anni ’90 o 2000. Tutto muta e anche le marche, per non estinguersi, devono adattarsi al cambiamento.
Il rebranding è una strategia, una strada da percorrere anche più volte nel ciclo di vita di un brand.
Settori come, ad esempio quelli legati ai media, al food o al fashion, hanno spesso bisogno di continui cambiamenti per rimanere al passo con i tempi (e con le mode).
Perchè cambiare? Se le cose vanno bene, se il nostro brand ha una storicità, una memorabilità alta, perchè investire dei soldi in un processo così rischioso?
I motivi possono essere molteplici, se cercassimo di categorizzarli potremmo trovare questi tre principali:
- aggiornamento estetico
- cambiamenti aziendali
- celebrazioni e anniversari
Aggiornamento estetico
Un esempio sotto gli occhi di tutti è stato quello di Apple. Nei primi anni ‘90 il colosso di Cupertino stava lentamente, ma inesorabilmente, scivolando fuori dal mercato dei pc.
Il primo logo, in particolare, non funzionava proprio!
Era nato già vecchio ed era completamente sbagliato per quell’idea che l’agenzia voleva vendere: differenziarsi dagli altri sfruttando le innovazioni tecnologiche. A oggi Apple ha rivisto più di una volta il proprio brand, con cambiamenti, spesso impercettibili dai clienti, volti a mantenere un carattere tecnologico e di design sempre attuale.
Cambiamenti aziendali
Spesso capita che l’azienda integri nuovi servizi o prodotti o, ancora, definisca negli anni un posizionamento nel mercato diverso rispetto a quello iniziale. Può succedere che ci sia una grande crescita o una riorganizzazione che può richiedere un intervento.
Un caso che merita di essere citato è sicuramente il rebranding effettuato da Juventus pochi anni fa. La società sportiva ha deciso di abbandonare il vecchio stemma, molto elaborato e ricco di elementi araldici come tipico delle squadre sportive, per adottare un marchio molto minimale, monocolore e con elementi grafici semplici come le strisce bianconere che vanno a comporre una grande J, iniziale del nome del club, ma altresì creano la forma semplificata di uno scudetto.
Perché è stato creato un brand così diverso rispetto a tutti i precedenti e agli altri stemmi calcistici?
La risposta è intuibile uscendo dall’ambito strettamente sportivo: per aumentare fatturato, tifosi e, di conseguenza, potersi poi permettere acquisti importanti e di richiamo, il marketing e il merchandising di un club hanno sempre più peso nel bilancio. Disporre di uno strumento trasversale, meno “sportivo”, adatto a qualsiasi utilizzo e, soprattutto, ai gusti di molti, diventa fondamentale. Il nuovo logo Juventus è minimal, fashion, perfetto non solo per l’abbigliamento ufficiale da gara e training, ma anche per i prodotti di merchandising, streetwear e articoli da regalo che danno molti ricavi e molto margine.
Celebrazioni e anniversari
Un’eventualità, con intento meno commerciale, è quella di un progetto di rebranding effettuato in occasione di un anniversario importante. Questa operazione viene di solito accompagnata da un’attività di ufficio stampa potenziata per l’occasione (che dovrebbe inserirsi sempre in un piano di comunicazione esistente, ndr) e ha un duplice obiettivo: in primis, la visibilità, ricordare che l’azienda è presente trasmettendo valori di storicità e solidità, valori non da poco in questo periodo; in secondo luogo, comunicare la continuità e l’orientamento verso il futuro, caratteristiche fondamentali per restare presenti sul mercato.
Il motore di ricerca più famoso del mondo Google, nel 2023, celebrerà il suo 25esimo compleanno.
Warner Bros., ad esempio, che nel 2023 festeggerà i 100 anni, ha da poco presentato il restyling del proprio brand, prima di una serie di operazioni che porteranno grandi cambiamenti nella società cinematografica.
“Non è la specie brand più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.” Charles Darwin
Ecco una serie di brand famosi che hanno sentito la necessità di modificare la loro immagine nel corso degli ultimi anni, realizzando delle trasformazioni notevoli, che hanno contribuito a far aumentare il valore aziendale.
Nel 2014 AIRBNB ha introdotto un nuovo logo, che generò una tale ondata di interazioni online da renderlo memorabile.
Ecco qui il video che ne spiega il significato: https://youtu.be/nMITXMrrVQU
Da non perdere anche il video della creazione del progetto di Instagram; forse uno dei rebranding più discussi e chiacchierati ma allo stesso tempo rivoluzionario e ben riuscito: https://vimeo.com/166138104
ALL change with creativity
Ma non sono solo i colossi a desiderare ed affrontare un cambiamento di immagine. Qualsiasi azienda può (deve) rinnovare la propria identità se il momento lo richiede.
Anche la nostra agenzia di comunicazione All Creative ha da poco rivisto la propria immagine, per perpetuare una scelta di posizionamento: puntare forte e porsi nel mercato come player focalizzato sulla CREATIVITÀ applicata al Branding.
Ecco, quindi, l’ evALLution del nostro brand:
- Nuovo “nome” per comunicare con forza il posizionamento di agenzia creativa
- Il colore viene scorporato dal brand ma resta presente nell’identità
- Semplificazione del simbolo, con aumento dello spessore delle linee
- La forma ottagonale, modificata negli spigoli, rimane in quanto elemento distintivo e di continuità
- La “a”, iniziale del nome, si fonde nella forma dell’ottagono dando vita a un simbolo completamente originale, unico e memorabile
La direzione è quella della semplicità e di un’estetica minimale. Si cerca di snellire sempre più il tratto ed evidenziare le caratteristiche ed i valori principali dell’attività: in questo caso, il termine CREATIVE è stato portato in primo piano, dal payoff al logotipo (la parte testuale di un marchio, ndr), per proclamare quanto la creatività sia prioritaria nei progetti della nostra agenzia, non è un optional e non è mai in secondo piano.
Conclusione
IL RESTYLING è stato un passaggio importante, grazie al quale siamo riusciti ad affermare il nostro status di Creativi, grazie anche al successivo sviluppo dei nuovi materiali di comunicazione.
Una citazione merita il nuovo sito web, essenziale e poco intuitivo, tutto da scoprire, che ci ha dato una grande visibilità e, insieme, ha selezionato organicamente i visitatori, solo chi è
attento non si spaventa di fronte a una navigazione scomoda e può trovare i nostri progetti e scoprire la pagina dello staff!
Le aziende non devono temere il cambiamento: i benefici superano di gran lunga i costi.
Certo, pazienza e perseveranza sono da mettere in conto, ma i risultati positivi arrivano sicuramente.
© 2024 ALL Creative. All Rights Reserved. | P.Iva 03181600986 | Privacy Policy Cookie Policy
Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.