Paula Scher, la dea del graphic design

Paula Scher è stata definita la dea del graphic design (dal documentario Abstract su Netflix dedicato al mondo dei creativi) ed è attualmente la più importante e famosa graphic designer americana.

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Come molti addetti ai lavori nel settore creatività e design, conosciamo la figura di Paula Scher per fama poichè è l’ideatrice di famosi brand internazionali, come MoMa e Tiffany per citarne un paio. Ma dopo aver visto il bellissimo documentario su Netflix (Abstract,…ndr assolutamente consigliato!) ne è scaturita una profonda ammirazione!

 

Abbiamo scoperto, infatti, che, oltre alle capacità nel design, Paula è una donna intelligente, di grande talento e personalità (anche un pò folle!), molto simpatica e ironica! Ad esempio, un passaggio dell’intervista, che troviamo fantastico, è quando le viene chiesto: “Ma Paula Scher ha un superpotere?” e lei, ridendo, risponde:“Il rossetto! È una pausa. È come fumare una sigaretta o leggere la posta, un momento in cui fermarmi per un attimo. Andare alla toilette, mettere il rossetto e sentirmi pronta a risolvere ogni cosa.” …Absolutly Girl power.

Raccontiamo un po’ di lei, per conoscerla meglio: Paula Scher nasce nel 1948 nei sobborghi di Washington DC. Suo padre lavora per il governo, è un ingegnere cartografo e, sicuramente, crescere in una casa piena di mappe e bozzetti ha contribuito moltissimo alla sua attitudine al disegno.

Nonostante all’epoca le donne non venissero incoraggiate ad intraprendere una carriera nel mondo dell’arte, Paula sceglie di frequentare la Tyler School of Art. Il suo intento, infatti, era quello di diventare un’artista, almeno fino a che non iniziò il corso di graphic design, che fu per lei una vera rivelazione. “Il graphic design aveva uno scopo, potevo imparare a risolvere problemi” afferma la Scher. In quegli anni conosce Stanislaw Zagòrski, un professore che le dà il consiglio più importante della sua vita, quello che più la influenzerà durante gli studi: “Illustra con le parole”. Un suggerimento che divenne, poi, il suo marchio di fabbrica.

“Words have meaning, type has spirit.”

Nel 1970 si trasferisce a New York ed entra in contatto con alcuni importanti art director come Milton Glase, il celebre ideatore del logo I ❤️ NY, diventato iconico in tutto il mondo. Nel 1972 Paula inizia a lavorare nel campo della musica e viene assunta dalla CBS Records (l’attuale Sony) e successivamente all’Atlantic Records: inizia così a disegnare le copertine dei dischi, lo farà per 8 anni, realizzando più di 150 copertine ogni anno. Le linee grafiche e le illustrazioni compongono i progetti e diventano molto famose nell’ambiente, così come le sue originali composizioni tipografiche, che riprendono correnti differenti come l’Art Deco e gli stili fuori moda del Costruttivismo russo.

 

Realizza, per esempio, la copertina del primo album dei Boston, che vendette 6 milioni di copie solo nel primo mese! Successivamente disegna cover per Bruce Springsteen, Billy Joel, Rolling Stones e tanti altri.

Poi, però, arrivano in commercio i cd e l’industria dei vinili entra in crisi: nel 1982 la Scher abbandona definitivamente la CBS.

 

Nel 1991 fece il suo ingresso in Pentagram: era l’unica donna fra i partner. Racconta nel documentario: “Ad ogni riunione al mio ingresso nella stanza la domanda era – ed è – sempre la stessa: cosa ci fa qui una donna? se non ti conoscono, questo è il quadro migliore che puoi avere davanti”.

Less is more and more is more. It’s the middle that’s not a good place.

Negli anni a seguire progetta loghi e identità che diventano famosi in tutto il mondo, come Tiffany o Windows 8, il MoMA e il Public Theater di New York, forse la più nota delle sue opere.

 

Intervistata dal Sole 24 ore, alla domanda “Che consiglio daresti a un giovane designer?” 

Deve essere l’amore nel fare le cose a guidarti perché troverai la tua posizione solo così, è frustrante altrimenti. Devi voler fare una cosa, volerla fare bene e trovare il modo per perfezionarti. Deve esserci passione! Se c’è quella passione tutto andrà bene.

 

Molto più di un consiglio, una vera e propria thinking way da trovare e da seguire.