Tutto è partito da un dono, un dono importante che ha voluto lasciare nonna Graziella al suo amato nipote.
Un grosso regalo scambiato con la promessa che sarebbe servito a realizzare il suo più grande desiderio.
Ed il ragazzo ha mantenuto la parola data e dopo tanto lavoro ha visto i frutti di quel dono diventare realtà ed è riuscito ad aprire il suo artigianale birrificio glutine free.
Se per gli smanettoni della Silicon Valley il mito vuole che tutto nasca in un garage, le produzioni di un appassionato di birra non possono che prendere vita nella cantina di casa.
Claudio, non poteva di certo smentirsi ed è proprio nella piccola taverna di famiglia che inizia a concepire le prime ricette e a dar vita alle prime produzioni.
Il grande passo, pochi anni dopo, prende vita in un territorio conosciuto in tutto il mondo per i vigneti e i suoi strepitosi vini. Ma chi l’ha detto che le bollicine della Franciacorta non possano essere anche quelle derivate dalla fermentazione dell’orzo?
Il birraio ha la fortuna di essere circondato da donne uniche e straordinarie, che lo hanno sempre spronato e sostenuto nelle sue scelte ed è per questo che ha deciso di fare lui, questa volta, un omaggio a queste donne cosi importanti… è così che nascono i nomi delle sue prime birre artigianali:
- la pils della GRAZIELLA (la nonna)
- la weiss della BARBARA (la mamma)
- la belga della DANDA (zia Alessandra)
È stato in questo momento che abbiamo conosciuto il birraio, che si è rivolto alla nostra agenzia All Creative per dare concretezza ai suoi progetti.
Appena ci ha raccontato la sua storia, tutto il team si è appassionato immediatamente alla famiglia Gritz e questo è stato il lavoro creato per loro…
Tre personaggi, tre volti della famiglia di Gritz rappresentati con uno stile moderno e un pizzico di ironia, ognuno dei quali racconta qualcosa di sé.
Zia Alessandra, appassionata degustatrice di vini, esprime questa passione apprezzando anche la struttura e il carattere della birra belga di Gritz. Il bicchiere a tulipano, tipico del mondo vino, riprende le forme del bicchiere utilizzato per questa tipologia di birra. Le linee volutamente pronunciate del naso, caratterizzano il personaggio e invitano il fruitore a scoprire i sentori aromatici del prodotto.
Mamma Barbara, fulcro per la gestione e l’amministrazione del birrificio ed instancabile lavoratrice. Ma questo non significa che non sappia apprezzare il piacere di un bicchiere di Weiss! L’illustrazione la vede impegnata a digitare al computer e, quasi sorpresa, a chiedersi come sia possibile che la sua amata birra sia già finita.
Nonna Graziella, la persona che in parte ha permesso la creazione del birrificio. L’illustrazione è ricca di elementi concettuali: i biglietti che escono dalla borsa rappresentano il supporto finanziario e il luppolo posato sulla mano simboleggia il dono, andando a rievocare il gesto tipico di una nonna di regalare dolci o caramelle ai propri nipoti.
La scelta dell’illustrazione come tecnica visiva permette di creare dei personaggi che rispecchiano le loro reali sembianze e allo stesso tempo possono essere caratterizzati con elementi che ne raccontano la storia e le peculiarità. I due spessori di linea costanti donano riconoscibilità, dando vita a forme caratterizzate da una certa uniformità.
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